Tetti verdi: come si progettano

Tetti verdi, coperture e giardini pensili sono molto amati in architettura, ma la vera domanda è: come si progettano davvero? Quanto terreno ci serve? Quanto pesa? Come riduciamo l’effetto isola di calore? In questo articolo ripercorriamo le casistiche e le caratteristiche dei tetti verdi, per imparare quindi a progettarli correttamente.

Tetti verdi: come si progettano
Tetti verdi: come si progettano

Cosa sono i tetti verdi

Tetto giardino, coperture a verde o verde pensile. È di questo che si parla ogni volta che si realizza un impianto vegetale su uno strato di supporto strutturale impermeabile, su una soletta di calcestruzzo, in legno o una copertura metallica. In tutti questi casi non c’è continuità ecologica tra il verde e il sottosuolo. Le coperture a verde si differenziano da tutte le altre tipologie di copertura perché il materiale di finitura a vista, anziché essere costituito da materiali inerti, è costituito da organismi viventi, individui di diverse specie vegetali.

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Classificazione delle coperture a verde

I tetti verdi sono solitamente classificati in base al substrato per la crescita della vegetazione. Si distinguono in:

  • tetti verdi estensivi: caratterizzati da uno strato di terra dello spessore di 8-5 cm;
  • tetti verdi intensivi: caratterizzati da uno strato di terra con spessore di 25-50 cm.

I tetti verdi estensivi richiedono ridotti interventi di manutenzione e hanno un peso generalmente inferiore a 150 kg/m², mentre i tetti intensivi necessitano di una manutenzione costante per circa 4-5 volte all’anno e hanno un peso molto superiore a 150 kg/m². Ma questo non è l’unico criterio di scelta relativo alla coperture a verde: molto spesso la valutazione viene fatta in base al tipo di vegetazione che si desidera utilizzare e all’effetto visivo che si vuole ottenere. Per scegliere la vegetazione più adatta è, infatti, importante considerare le caratteristiche climatiche della località, l’intensità delle piogge, l’umidità, il vento e l’esposizione al sole.

Spessore del terreno nei tetti verdi

La norma UNI 11235 definisce lo spessore minimo raccomandato dello strato di terreno in funzione della struttura della vegetazione che si vuole impiegare. Uno degli indicatori principali dei progetti è decisamente il costo: spesso, infatti, si cerca di utilizzare solamente gli spessori minimi richiesti, ma è davvero importante valutare ogni caso in funzione delle inclinazioni, dell’esposizione, del vento.

Tetti verdi: come si progettano con TERMOLOG GREEN
TERMOLOG Green – effetti del tetto verde sui fabbisogni e sulle emissioni di CO2. Nei dettagli del tetto giardino (in verde più scuro nel 3D) si nota anche il peso della copertura e la portata d’acqua.

Inoltre è preferibile utilizzare per prime piante giovani in modo che la pianta si adatti gradatamente alla condizioni di sviluppo in copertura. E allora, i tetti verdi come si progettano in relazione allo spessore del terreno? Prendiamo il prospetto di norma come riferimento.

Tipologia di vegetazioneSpessore dello strato di terreno
Sedum8 cm
Erbacee perenni a piccolo sviluppo10 cm
Grandi erbacee perenni, piccoli arbusti15 cm
Tappeti erbosi15 cm
Arbusti di piccola taglia20 cm
Arbusti di grande taglia e piccoli alberi30 cm
Alberi di III grandezza50 cm
Alberi di II grandezza80 cm
Alberi di I grandezza100 cm
Spessore del terreno in funzione del tipo di vegetazione – fonte Norma UNI 11235

Per progettare edifici sostenibili con tetti verdi

Trasmittanza termica e riduzione degli apporti solari

Al verde pensile sono riconosciute diverse funzioni dal punto di vista termodinamico: aumento della resistenza termica della copertura, aumento dello sfasamento dell’onda termica, raffrescamento passivo nel periodo estivo, mitigazione delle temperature esterne e infine riduzione delle oscillazioni termiche all’estradosso ed all’intradosso della struttura.

È altrettanto vero che non esiste una procedura normata per valutare il contributo delle coperture a verde nel bilancio energetico dell’edificio, ma possiamo con certezza affermare che:

  • se i tetti verdi si progettano in sostituzione di una tradizionale copertura disperdente significa comunque rispettare i requisiti imposti dal Decreto Requisiti Minimi e dalle norme regionali. Un tetto verde progettato su un edificio esistente a Milano ad esempio, dovrà avere una stratigrafia in grado di assicurare 0,24 W/m²K
  • progettare una copertura a verde contribuisce alla riduzione degli apporti solari, critici soprattutto nella stagione estiva. Nelle valutazioni di bilancio energetico si assume quindi che il fattore di assorbimento solare sia pari a 0,3.

Portata d’acqua massima da smaltire

Le coperture a verde pensile riducono i picchi di deflusso dalle coperture durante gli eventi piovosi, dilazionando nel tempo le acque di scorrimento grazie ad un effetto di detenzione. Questa caratteristica è descritta dal coefficiente di deflusso, che viene comunemente utilizzato per calcolare la quantità massima di acqua scaricata da una copertura. Per superfici relativamente modeste e sottoposte ad una precipitazione omogenea, si può utilizzare l’equazione:

Dove

  • Q: è la portata d’acqua massima da smaltire per l’intera copertura I: è l’intensità di pioggia critica della durata di un’ora con tempo di ritorno di 10 o 30 anni. Tale dato dovrebbe riferirsi ai dati climatici propri dell’area interessata dal progetto. In mancanza di dati specifici si può utilizzare 0,033 l/(m² *s)
  • Ψ: è il coefficiente di deflusso del sistema a verde pensile utilizzato.
  • cr: è il coefficiente di rischio. Normalmente si considera un valore pari a 2, che può essere poi elevato a 3 in edifici con particolari caratteristiche di pregio.
  • A: è la proiezione in pianta della superficie che intercetta la precipitazione.

Il valore della sostenibilità degli interventi

Sostenibilità degli interventi di riqualificazione
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La sostenibilità crea valore. Per questo è il punto di inizio di ogni nuovo progetto edilizio. Che si tratti di una nuova costruzione o di un intervento di riqualificazione ci sono obiettivi che guidano il progetto fin dalle analisi preliminari: l’efficienza energetica, la riduzione dell’impatto ambientale, il contenimento e la compensazione delle emissioni di CO2.

Un esempio di come si progettano i tetti verdi

Nel progetto di riqualificazione del condominio che ci è stato assegnato valutiamo anche l’esecuzione di un tetto verde in copertura. A fronte di circa 200 m² di coperture, la metà viene quindi destinata ad un tetto giardino piano. L’altra metà alloggerà invece un campo fotovoltaico.

Il tetto giardino estensivo con substrato in erbacee perenni a piccolo sviluppo richiede circa 10 cm di spessore minimo, questo significa esercitare un carico pari a 1350 kg/m². È molto importante infatti valutare la capacità della struttura di sopportare il carico derivante dal terreno, dall’acqua presente e dai vegetali che ne costituiscono la finitura.

Tetti verdi: risultati di calcolo con TERMOLOG GREEN
TERMOLOG Green – Dettagli di progetto della copertura a verde

La portata d’acqua di questa copertura è pari a 158 litri.

In sintesi, qual è l’effetto di sostenibilità che si ottiene? La copertura a verde consente di diminuire ulteriormente il fabbisogno energetico dell’edificio: al 36% di riduzione dovuta all’isolamento termico si somma il tetto verde per un totale di 42% di fabbisogno ed emissioni in atmosfera risparmiati.

Per progettare la vera sostenibilità degli interventi

Ingegnere Edile, esperta in analisi energetica degli edifici e product manager del software TERMOLOG di Logical Soft.
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