Modellare gli impianti: dalla normativa ai casi pratici

Modellare correttamente gli impianti è un aspetto fondamentale dell’analisi energetica, ma spesso non è semplice interpretare e realizzare gli impianti per la certificazione energetica e il progetto. Gli schemi impiantistici, infatti, possono essere estremamente vari e presentare diversi livelli di complessità: basti pensare ad esempio alla differenza tra un appartamento o un ospedale.

Indice dei contenuti mostra
Modellare gli impianti: regole ed esempi per passare dallo schema reale di impianto al modello normativo
Modellare gli impianti: regole ed esempi per passare dallo schema reale di impianto al modello normativo
Modella gli impianti in modo semplice ed accurato

Ecco quindi alcune regole fondamentali per modellare gli impianti e una serie di esempi già realizzati con TERMOLOG, da scaricare e consultare e replicare.

La suddivisione dell’impianto secondo norma

Le norme tecniche UNI TS 11300 richiedono un’analisi approfondita degli impianti e diventa indispensabile conoscere alcuni concetti fondamentali da accostare alle regole di modellazione.

La norma infatti, suddivide l’analisi degli impianti per ciascun servizio: riscaldamento, produzione di acqua calda sanitaria, raffrescamento e ventilazione. Lo stesso vale per l’Allegato H della delibera di calcolo di Regione Lombardia che ricalca la struttura delle norme nazionali.

Il calcolo dell’impianto viene eseguito in cinque sezioni distinte e consecutive: emissione, regolazione, distribuzione, accumulo e produzione. Per ciascuno di questi sottosistemi si calcolano perdite e recuperi di calore ed energia. Ogni impianto ha un proprio rendimento e ciò significa che avrà perdite e recuperi in funzione di questa caratteristica.

La procedura di calcolo segue quindi questi passaggi:

  1. determina il fabbisogno di energia termica utile per l’involucro dell’edificio
  2. calcola perdite e recuperi di ciascun sottosistema, a partire dal fabbisogno di energia termica utile
  3. converte il valore dell’energia consegnata in ingresso in energia primaria.

Come modellare gli impianti secondo normativa

Per modellare in modo corretto gli impianti occorre individuare:

  • Sistemi di emissione e terminali
  • Sistemi impiantistici di distribuzione
  • Centrali termiche e generatori
  • Serbatoti di accumulo

È importante conoscere la struttura reale dell’impianto per sviluppare un modello di calcolo verosimile.

Non è sempre possibile trovare un’esatta corrispondenza tra lo schema di funzionamento reale dell’impianto e lo schema di calcolo utilizzato dal software. Tuttavia adeguate scelte di modellazione portano a soluzioni comunque apprezzabili in grado di rappresentare CORRETTAMENTE il comportamento degli impianti.

Le tipologie di sistema impiantistico e di terminale

Per ogni servizio occorre individuare in primo luogo la tipologia di sistema impiantistico, che rappresenta la rete di distribuzione dell’energia dal generatore ai terminali.
Esistono tre tipologie di distribuzione per riscaldamento e raffrescamento, una tipologia per acqua calda sanitaria ed una per ventilazione.

Per il progetto e il disegno esecutivo degli impianti

Per riscaldamento e raffrescamento si utilizzano i circuiti:

  • idronico: distribuisce acqua in tubazioni
  • aeraulico: distribuisce aria in canalizzazioni
  • diretto: non c’è canalizzazione aria o acqua

Per il servizio di produzione di acqua calda sanitaria il tipo di circuito è idronico aperto. Per il sistema di ventilazione si parla invece di circuito aeraulico, che distribuisce aria in canalizzazioni.

Ecco le corrispondenze tra terminale di emissione e tipologia di sistema.

Modellare gli impianti: terminali e sistemi impiantistici
Modellare gli impianti: terminali e sistemi impiantistici

Zonizzazione dell’edificio, emissione e distribuzione

I terminali sono i radiatori, i pannelli radianti e tutti i dispositivi che emettono energia termica all’interno delle zone climatizzate. L’edificio quindi, deve essere suddiviso in zone e i terminali devono collegarsi alla generazione attraverso il sistema impiantistico.
Consideriamo ad esempio un appartamento su due piani. In entrambi c’è un sistema a radiatori, ma al piano primo è inserito anche un camino e uno split per raffrescamento, in due locali diversi. Come si realizza il modello di questo impianto?

Occorrerà creare tre zone: la prima con i radiatori, la seconda con radiatori e caminetto e la terza con radiatori e split.

Modellare gli impianti: le regole per le centrali termiche

I sistemi impiantistici portano il fabbisogno della zona alle centrali termiche. Caldaie, pompe di calore, teleriscaldamento, caminetti sono generatori: questi generatori sono quindi raggruppati nelle centrali termiche, che sono i veri elementi di produzione dell’energia.

ogni centrale termica serve un solo sistema impiantistico per servizio e viceversa ogni sistema impiantistico è servito da una e una sola centrale termica. Per modellare gli impianti E’ necessario identificare terminale, sistema impiantistico e centrale.

La centrale termica può essere costituita da uno o più generatori, eventualmente anche di diversa tipologia. Per questo motivo, i generatori possono funzionare uno dopo l’altro in cascata, oppure in parallelo.

un sistema a split con pompa di calore per riscaldamento più un impianto a caldaia e radiatori è rappresentato da due sistemi impiantistici, uno di tipo idronico ed uno diretto, collegati a monte a due distinte centrali termiche. un sistema assemblato a pompa di calore per riscaldamento con una caldaia a integrazione invece, è rappresentato da unica centrale collegata al sistema di distribuzione.

Per modellare correttamente gli impianti è necessario conoscere la precisa compatibilità tra generatori e sistemi impiantistici: un sistema a pannelli solari termici ad esempio non può servire un sistema aeraulico, così come un generatore ad aria non può essere collegato ad un sistema ad acqua.

Modellare gli impianti: centrali termiche e sistemi impiantistici
Per modellare correttamente gli impianti è necessario conoscere la precisa compatibilità tra generatori e sistemi impiantistici
Per modellare correttamente gli impianti è necessario conoscere la precisa compatibilità tra generatori e sistemi impiantistici

Modellare gli impianti con accumulo

In questa sezione vediamo le differenze tra gli accumuli. Uno degli elementi più importanti nella modellazione degli impianti, infatti, sono i serbatoi di accumulo che possono avere ruoli molto diversi nello schema di funzionamento dell’impianto.

Ma quali tipologie di accumulo esistono?

  • PUFFER

Serbatoio per accumulo di «acqua tecnica», con fluido termovettore circolante in un circuito chiuso (tipicamente per riscaldamento). I puffer possono essere chiamati anche termoaccumulatori, accumulatori inerziali di energia o volani termici. Questi serbatoi sono utilizzati per riscaldamento, acqua calda sanitaria e raffrescamento.

  • BOLLITORE

Serbatoio per accumulo di acqua calda usata per fini sanitari (rubinetti, docce) con fluido termovettore circolante in un circuito aperto. Questa tipologia di accumulo può essere utilizzata per tutti i servizi.

  • TANK IN TANK

Il serbatoio è suddiviso in due volumi separati e compenetrati, uno contenente acqua tecnica, l’altro contenente acqua calda sanitaria. È una versione intermedia tra i primi due. Questi serbatoi possono essere utilizzati anche per accumuli combinati ACS e riscaldamento.

Per modellare correttamente l’impianto quindi, è necessario identificare con precisione la tipologia di accumulo. Ad esempio i serbatoi possono essere suddivisi ed assegnati al sistema impiantistico, alla centrale o al singolo generatore. Per modellare correttamente gli impianti è fondamentale avere ben chiaro il ruolo dell’accumulo.

Modellare gli impianti a combustione

I generatori a combustione a gas, gasolio, GPL e biomassa richiedono metodi di calcolo diversi in base al tipo di analisi che deve essere eseguita. E’ perciò importante conoscere le regole di utilizzo di ogni metodo così da scegliere quello più opportuno.
I 3 metodi con cui possono essere calcolati i generatori a combustione sono:

  1. Tabellare: il calcolo perdite è eseguito con valori da tabella
  2. Analitico B.2 per il calcolo dei rendimenti
  3. Analitico B.3 per il calcolo perdite

I metodi analitici B2 e B3 possono essere sempre utilizzati, tuttavia sono metodi con numerosi dati di input. I calcoli analitici sono sempre applicabili per la certificazione energetica, il progetto o la diagnosi e per tutte le tipologie di caldaie.

Il metodo tabellare invece si basa sui valori prelevati dalle tabelle normative e pure essendo il più semplice da applicare, non è sempre la scelta corretta.
Il metodo tabellare per sola ACS non può essere utilizzato in questi casi:

  • Impianto centralizzato di acqua calda sanitaria
  • In concomitanza con altri sistemi di generazione
  • In presenza di serbatoi di accumulo
  • Per calcolo di progetto

Il metodo tabellare per riscaldamento o per produzione combinata di ACS e riscaldamento, invece, non può essere utilizzato:

  • Per calcolo di progetto
  • Con generatori a combustione di biomassa liquida o gassosa

Modellare gli impianti: i casi più frequenti

Di seguito presentiamo una serie di esempi che rappresentano i modelli di impianto più comuni. Per ciascun caso si mostra lo schema concettuale, il numero di sistemi impiantistici da inserire e il numero di zone termiche. Le regole di modellazione degli impianti possono essere estese anche ad altri schemi, a condizione che si ritrovano gli stessi elementi.

Modella gli impianti in modo semplice ed accurato

Di seguito trovi ben 15 esempi realizzati con TERMOLOG. Puoi inoltre scaricare qui i file di esempio e consultarli anche con la versione di prova del software. I file sono stati realizzati a Roma, tuttavia è possibile calcolare in qualsiasi comune di Italia: basta digitare il comune desiderato e ricalcolare per visualizzare i nuovi risultati.

Esempio 1: CALDAIA combinata per ACS e RISCALDAMENTO + Doppio terminale

Modellare gli impianti: caldaia combinata per ACS e RISCALDAMENTO + Doppio terminale
Modellare gli impianti: caldaia combinata per ACS e RISCALDAMENTO + Doppio terminale

Riscaldamento
Terminale: radiatore sulla zona 1 e pannello radiante sulla zona 2
Sistema impiantistico: idronico (metodo distribuzione tabellare)

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto, anche questo con metodo tabellare.

Centrale termica
Produzione: combinata riscaldamento + ACS
Collegamento centrale – sistema: diretto ovvero con priorità sull’ACS
Generatore: caldaia a gas metano a condensazione, comunque calcolata con metodo tabellare.

Esempio 2 – Caldaia per riscaldamento con doppio terminale e Scaldacqua

Modellare gli impianti: caldaia per riscaldamento con doppio terminale e Scaldacqua
Caldaia per riscaldamento con doppio terminale e Scaldacqua

Riscaldamento
Terminale: radiatore su parete interna e su parete esterna sulla zona 1 e pannello radiante sulla zona 2
Sistema impiantistico: idronico (metodo distribuzione tabellare)

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto, anche questo con metodo tabellare

Centrale termica
Produzione: separata
Generatore riscaldamento: caldaia a gas metano a condensazione, sempre con perdite tabellari.
Generatore ACS: scaldacqua a gas metano. Anche per questo il metodo è tabellare.

Esempio 3: Caldaia per riscaldamento e scaldacqua con accumulo

Modellare gli impianti: Caldaia per riscaldamento e scaldacqua con accumulo
Caldaia per riscaldamento e scaldacqua con accumulo

Riscaldamento
Terminale: radiatore sulla zona 1 e pannello radiante sulla zona 2.
Sistema impiantistico: idronico (metodo distribuzione tabellare).

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto, sempre con metodo di distribuzione tabellare.
Accumulo: serbatoio di sistema impiantistico

Centrale termica
Produzione: separata
Generatore riscaldamento: caldaia a gas metano a condensazione. Per questo caso si utilizza un metodo di calcolo tabellare.
Generatore ACS: scaldacqua a gas metano. Anche per l’ACS il metodo di calcolo è tabellare

Esempio 4 – Scaldacqua con accumulo integrato e caldaia per riscaldamento con doppio terminale

Modellare gli impianti: Scaldacqua con accumulo integrato e caldaia per riscaldamento con doppio terminale
Scaldacqua con accumulo integrato e caldaia per riscaldamento con doppio terminale

Riscaldamento
Terminale: radiatore sulla zona 1 e pannello radiante sulla zona 2
Sistema impiantistico: idronico, con metodo di distribuzione tabellare

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto, sempre valutati con metodo di distribuzione tabellare.
Accumulo: serbatoio di centrale termica integrato nello scaldacqua.

Centrale termica
Produzione: separata
Generatore riscaldamento: caldaia a gas metano a condensazione. Si usa quindi un metodo di calcolo tabellare
Generatore ACS: scaldacqua a gas metano. Anche in questo caso è possibile utilizzare il metodo di calcolo tabellare.

Esempio 4 (Lombardia) – Scaldacqua con accumulo integrato e caldaia per riscaldamento con doppio terminale

Modellare gli impianti: Scaldacqua con accumulo integrato e caldaia per riscaldamento con doppio terminale
Scaldacqua con accumulo integrato e caldaia per riscaldamento con doppio terminale

Riscaldamento
Terminale: radiatore sulla zona 1 e pannello radiante sulla zona 2.
Sistema impiantistico: idronico, con metodo distribuzione tabellare.

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto, sempre con distribuzione tabellare.
Accumulo: serbatoio di centrale termica integrato nello scaldacqua.

Centrale termica
Produzione: separata.
Generatore riscaldamento: caldaia a gas metano a condensazione. Per questo caso le perdite sono calcolate tabellarmente.
Generatore ACS: scaldacqua a gas metano. Anche per lo scaldacqua si utilizza il metodo tabellare.

Le perdite di accumulo sono già comprese per gli scaldacqua.
(in Lombardia il motore riporta un errore)

Esempio 5 Caldaia combinata per riscaldamento e ACS con accumulo in centrale

Modellare gli impianti: Caldaia combinata per riscaldamento e ACS con accumulo in centrale
Caldaia combinata per riscaldamento e ACS con accumulo in centrale

Riscaldamento
Terminale: radiatore sulla zona 1 e pannello radiante sulla zona 2.
Sistema impiantistico: idronico, con metodo distribuzione tabellare.

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto, anche in questo caso con metodo di distribuzione tabellare.

Centrale termica
Produzione: combinata riscaldamento + ACS
Collegamento centrale – sistema: con accumulo. Se il sistema è con accumulo quindi non sarà data priorità all’ACS.
Accumulo: puffer con serpentino in ingresso dalla caldaia e circuiti in uscita dal serbatoio per riscaldamento e ACS.
Generatore: caldaia a gas metano a condensazione. Anche in questo caso è possibile utilizzare il metodo di calcolo tabellare.

Esempio 6 – Caldaia combinata per riscaldamento e ACS con volano termico per ACS

Modellare gli impianti: Caldaia combinata per riscaldamento e ACS con volano termico per ACS
Caldaia combinata per riscaldamento e ACS con volano termico per ACS

Riscaldamento
Terminale: radiatore sulla zona 1 e pannello radiante sulla zona 2
Sistema impiantistico: idronico, con metodo distribuzione tabellare

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto, sempre con metodo distribuzione tabellare.
Accumulo: serbatoio di sistema impiantistico. Si tratta quindi di un volano termico.

Centrale termica
Produzione: combinata riscaldamento + ACS
Collegamento centrale – sistema: diretto. Quindi la produzione di ACS è istantanea con priorità sulla stessa ACS.
Generatore: caldaia a gas metano a condensazione. Per questo generatore utilizziamo un metodo analitico B2.

Esempio 7 – Caldaie in cascata, combinate per riscaldamento e ACS

Modellare gli impianti: Caldaie in cascata, combinate per riscaldamento e ACS
Caldaie in cascata, combinate per riscaldamento e ACS

Riscaldamento
Terminale: radiatore sulla zona 1 e pannello radiante sulla zona 2
Sistema impiantistico: idronico (metodo distribuzione tabellare)

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto, anche questo con metodo tabellare
Accumulo: serbatoio di sistema impiantistico

Centrale termica
Produzione: combinata riscaldamento + ACS
Collegamento centrale – sistema: diretto, ovvero con produzione istantanea e priorità sull’ACS
Generatore: caldaia a gas metano a condensazione. Anche in questo caso è possibile utilizzare il metodo di calcolo tabellare.

Esempio 7 (Lombardia) – Caldaie in cascata, combinate per riscaldamento e ACS

Modellare gli impianti: Caldaie in cascata, combinate per riscaldamento e ACS
Caldaie in cascata, combinate per riscaldamento e ACS

Riscaldamento
Terminale: radiatore sulla zona 1 e pannello radiante sulla zona 2
Sistema impiantistico: idronico, con metodo distribuzione tabellare.

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto, sempre con metodo di distribuzione tabellare.
Accumulo: serbatoio di sistema impiantistico.

Centrale termica
Produzione: combinata riscaldamento + ACS (1 solo generatore).
Collegamento centrale – sistema: diretto, ovvero con produzione istantanea e priorità sull’ACS.
Generatore: caldaia a gas metano a condensazione. Anche in questo caso è possibile utilizzare il metodo di calcolo tabellare.

In Lombardia con produzione istantanea non sono consentiti sistemi con più generatori della stessa tipologia.

Esempio 8 – Caldaia in cascata combinata con accumulo di centrale e volano termico sul sistema di ACS

Caldaia in cascata combinata con accumulo di centrale e volano termico sul sistema di AC
-Caldaia in cascata combinata con accumulo di centrale e volano termico sul sistema di ACS

Riscaldamento
Terminale: radiatore sulla zona 1, pannello radiante sulla zona 2, split sulla zona 2.
Sistema impiantistico: idronico, con metodo tabellare.

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto, anche questo con metodo tabellare. .
Accumulo: serbatoio di sistema impiantistico.

Centrale termica
Produzione: combinata riscaldamento + ACS.
Collegamento centrale – sistema: con accumulo, ovvero non è data priorità all’ACS.
Accumulo: puffer con serpentino in ingresso dalle caldaie e circuiti in uscita dal serbatoio per riscaldamento e ACS.
Generatore: caldaie a gas metano a condensazione. Anche in questo caso è possibile utilizzare il metodo di calcolo tabellare.

Esempio 9 Solare termico per ACS, split di raffrescamento e fotovoltaico

Solare termico per ACS, split di raffrescamento e fotovoltaico
Solare termico per ACS, split di raffrescamento e fotovoltaico

Riscaldamento
Terminale: radiatore sulla zona 1, pannello radiante sulla zona 2.
Sistema impiantistico: idronico (metodo distribuzione tabellare).

Raffrescamento
Terminale: split sulla zona 2.
Sistema impiantistico: diretto, quindi senza perdite di distribuzione.

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto. Per questo sistema valutiamo le perdite con metodo tabellare.
Accumulo: serbatoio di sistema impiantistico.

Centrale termica
Produzione: combinata riscaldamento + ACS.
Collegamento centrale – sistema: con accumulo, ovvero senza priorità all’ACS.
Accumulo: puffer con serpentino in ingresso da caldaia e solare termico; circuiti in uscita dal serbatoio per riscaldamento e ACS.
Generatore: caldaia a gas metano a condensazione, solare termico, sempre con metodo di calcolo tabellare.

Centrale frigorifera
Collegamento centrale – sistema: diretto, quindi senza perdite di distribuzione.
Generatore: 3 p.d.c. (metodo di calcolo rendimenti precalcolati).

Centrale elettrica
Collegamento centrale – sistema: diretto, quindi senza perdite di distribuzione.
Generatore: solare fotovoltaico (metodo di calcolo rendimenti precalcolati).

Esempio 10 – Solare termico per ACS e split di raffrescamento

Solare termico per ACS e split di raffrescamento
Solare termico per ACS e split di raffrescamento

Riscaldamento
Terminale: radiatore sulla zona 1, pannello radiante sulla zona 2, split sulla zona 2.
Sistema impiantistico: idronico, con metodo distribuzione tabellare.

Raffrescamento
Terminale: split sulla zona 2.
Sistema impiantistico: diretto, sempre senza perdite di distribuzione.

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto, anche questo con metodo tabellare.
Accumulo: serbatoio di sistema impiantistico.

Centrale termica
Produzione: combinata riscaldamento + ACS.
Collegamento centrale – sistema: con accumulo, ovvero con produzione istantanea e priorità sull’ACS.
Accumulo: puffer con serpentino in ingresso dalla caldaia e solare termico; circuiti in uscita dal serbatoio per riscaldamento e ACS.
Generatore: caldaia a gas metano a condensazione, solare termico. Per questo generatore si utilizza un metodo di calcolo tabellare.

Centrale frigorifera
Collegamento centrale – sistema: diretto, quindi senza perdite di distribuzione.
Generatore: 3 p.d.c. (metodo di calcolo rendimenti precalcolati)

Esempio 11 – centrale di teleriscaldamento

centrale di teleriscaldamento
Centrale di teleriscaldamento

Riscaldamento
Terminale: radiatore sulla zona 1 e pannello radiante sulla zona 2.
Sistema impiantistico: idronico. Per questo sistema utilizziamo il metodo tabellare.

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto. Anche per questo sistema utilizziamo il metodo tabellare.

Centrale termica
Produzione: combinata riscaldamento + ACS.
Collegamento centrale – sistema: con accumulo, ovvero senza priorità all’ACS.
Accumulo: puffer con serpentino in ingresso dal teleriscaldamento, circuito in uscita per riscaldamento e ACS.
Generatore: caldaia a gas metano a condensazione. Anche la caldaia è calcolata con metodo tabellare.

Esempio 12 Solare termico, pompa di calore e caldaia integrativa

Solare termico, pompa di calore e caldaia integrativa

Riscaldamento
Terminale: radiatore sulla zona 1 e pannello radiante sulla zona 2.
Sistema impiantistico: idronico, sempre con metodo tabellare.

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto. Anche per questo sistema utilizziamo il metodo tabellare.
Accumulo: serbatoio di sistema impiantistico.

Centrale termica
Produzione: combinata riscaldamento + ACS.
Collegamento centrale – sistema: con accumulo, ovvero senza priorità all’ACS.
Accumulo: puffer con serpentino in ingresso da caldaia, p.d.c. e solare termico; circuito in uscita per riscaldamento e ACS.
Generatore: caldaia a gas metano a condensazione. Anche la caldaia è calcolata con metodo tabellare; p.d.c. e solare termico.

Esempio 13 Caldaia combinata e split per riscaldamento

Caldaia combinata e split per riscaldamento

Riscaldamento
Terminale: radiatore sulla zona 1, pannello radiante e split sulla zona 2.
Sistema impiantistico: idronico (metodo distribuzione tabellare).

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto, sempre con metodo tabellare.

Centrale termica 1
Produzione: combinata riscaldamento + ACS.
Collegamento centrale – sistema: con accumulo, ovvero senza priorità all’ACS.
Accumulo: puffer con serpentino in ingresso dalla caldaia e circuiti in uscita dal serbatoio per riscaldamento e ACS.
Generatore: caldaia a gas metano a condensazione, anche in questo caso con metodo tabellare.

Centrale termica 2
Produzione: separata.
Collegamento centrale – sistema: diretto, ovvero senza perdite.
Generatore: pompa di calore.

Esempio 14 Caldaia e caminetto

Caldaia e caminetto

Riscaldamento
Terminale: radiatore sulla zona 1 e pannello radiante sulla zona 2.
Sistema impiantistico: idronico, con perdite da tabella.

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto, anche questo valutato con metodo tabellare.

Centrale termica 1
Produzione: combinata riscaldamento + ACS.
Collegamento centrale – sistema: con accumulo, ovvero senza priorità all’ACS.
Accumulo: puffer con serpentino in ingresso dalla caldaia e circuiti in uscita dal serbatoio per riscaldamento e ACS.
Generatore: caldaia a gas metano a condensazione, comunque calcolata con metodo tabellare.

Centrale termica 2
Produzione: separata.
Collegamento centrale – sistema: diretto, ovvero senza perdite.
Generatore: caminetto. Anche il caminetto ammette il metodo tabellare.

Modellare gli impianti aeraulici

Gli impianti per climatizzazione ad aria e ventilazione meccanica meritano una sezione separata poiché occorre seguire alcune regole particolari di modellazione.

Per modellare gli impianti ad aria correttamente è necessario identificare per prima la presenza di una unità di trattamento aria.

IMPIANTI A TUTT’ARIA

  1. Non c’è UTA, ma l’impianto è aeraulico:
    • portate per climatizzazione nella zona, ma NON per impianto misto
    • portate collegate a sistema aeraulico, ma NON di tipo misto con emissione compatibile (bocchette)
    • generatore d’aria calda o pompa di calore
  2. Non c’è UTA, ma l’impianto è diretto:
    • Se presenti, portate VMC o naturale nella zona, ma NON per climatizzazione
    • nel caso di sistema diretto con emissione compatibile (bocchette)
    • nessuna associazione tra portate e sistemi
    • generatore d’aria calda o pompa di calore
  3. C’è UTA, quindi l’impianto è aeraulico:
    • portate per climatizzazione nella zona, ma NON per impianto misto
    • portate collegate a sistema aeraulico, ma NON di tipo misto con emissione compatibile (bocchette)
    • se l’UTA a valle è collegata al sistema aeraulico
    • Se presente deve essere impostato un generatore ad acqua (caldaia) collegato al circuito generatore – UTA.
      In caso di alimentazione elettrica questo punto non è necessario.
    • UTA a monte associata alla centrale idronica qualora sia presente. In caso di alimentazione elettrica questo punto non è necessario.
    • In Lombardia questa configurazione non è modellabile. Da modellare con sistema misto (punto successivo)

IMPIANTI MISTI

Gli impianti misti sono quelli considerati ad aria primaria, ovvero quegli impianti in cui all’aria è dato il compito di ventilare l’ambiente, mentre all’acqua quello di scaldare o raffrescare.

Se c’è UTA con aria primaria, l’impianto è aeraulico e idronico:

  • portate per climatizzazione nella zona per impianto misto
  • portate collegate a sistema aeraulico, di tipo misto con emissione compatibile, solitamente bocchette
  • UTA a valle collegata al sistema aeraulico
  • generatore ad acqua, quindi caldaia, collegato al sistema idronico
  • UTA a monte associata alla centrale idronica

In presenza di raffrescamento quindi l’intera configurazione deve essere duplicata

Esempio 15 – Scaldabagno, macchina frigo e caldaia con UTA

Scaldabagno, macchina frigo e caldaia con UTA

Riscaldamento e raffrescamento
Terminale: ventilconvettore
Sistema impiantistico: idronico, con perdite tabellari.

Ricambio aria periodo invernale ed estivo
Sistema impiantistico: aeraulico, anche questo valutabile con metodo tabellare.

ACS
Sistema impiantistico: idronico aperto, comunque calcolato con metodo tabellare.

Centrali
Produzione per climatizzazione invernale: caldaia + UTA
Produzione per climatizzazione estiva: macchina frigo + UTA

Edifici senza impianto

Le normative, impongono ai fini della certificazione energetica, la produzione dell’attestato di prestazione anche per gli edifici non dotati di impianto termico. Questo implica che non modellare nessun impianto, ma si valuta un impianto simulato standard per i servizi di riscaldamento e/o ACS con precise regole definite dalla normativa.

Esempio 16 Edificio senza impianto

Edificio senza impianto

Riscaldamento
Impianto simulato idronico

ACS
Impianto simulato idronico aperto

Centrale termica
Generatore simulato: caldaia a gas metano combinata

Modellare gli impianti: il metodo vincente

In conclusione possiamo affermare che modellare correttamente gli impianti è determinante in tutte le fasi dell’analisi energetica. I sistemi impiantistici giocano un ruolo fondamentale sia nel progetto di un nuovo edificio ad alte prestazioni energetiche, come ad esempio gli nZEB, sia nella riqualificazione con i bonus fiscali. Lo sono anche per la certificazione energetica: in questo caso le procedure guidate di TERMOLOG possono aiutare il certificatore energetico a riconoscere e modellare correttamente e in poco tempo ogni tipo di impianto.

Modella gli impianti in modo semplice ed accurato

Ingegnere Marco Carta
Marco Carta

Ingegnere civile strutturista laureato al Politecnico di Milano, libero professionista.
Esperto nell’analisi energetica finalizzata alla valutazione dei consumi del sistema involucro-impianto ed al miglioramento dell’efficienza energetica di edifici residenziali e non residenziali.
Nell’attività professionale mi occupo di diagnosi energetiche con analisi statica e dinamica, progetto di nuovi edifici nZeb ad alta efficienza energetica mediante impiego di fonti rinnovabili, verifiche e relazioni tecniche ex-L10, certificazione energetica degli edifici, contabilizzazione del calore e termoregolazione nei condomini.

Ingegnere Edile, esperta in analisi energetica degli edifici e product manager del software TERMOLOG di Logical Soft.
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