Decreto Comunità Energetiche Rinnovabili CER, testo e pdf

Cosa dice il testo del cosiddetto Decreto CER per le Comunità Energetiche Rinnovabili che ha ricevuto il via libera della Commissione Europea? Il Decreto introduce oltre ad un contributo a fondo perduto anche una tariffa incentivante sulla quantità di energia rinnovabile prodotta e condivisa. Il Ministro Picchetto ha già firmato e trasmesso alla Corte dei Conti il Decreto.

Decreto Comunità Energetiche Rinnovabili, testo e pdf
Decreto Comunità Energetiche Rinnovabili, testo e pdf

3 domande per conoscere meglio le Comunità Energetiche Rinnovabili

Il testo del Decreto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili, al momento in cui scriviamo, è all’esame della Corte dei Conti. Prima di analizzarlo è senz’altro utile ripassare alcuni concetti fondamentali.

Tutta la formazione gratuita che vuoi sulle comunità energetiche

1) Cosa sono le CER, Comunità energetiche rinnovabili?

  • Le CER sono gruppi di persone che scelgono di unirsi per autoprodurre energia elettrica da fonti rinnovabili.
  • Nascono per fornire benefici ambientali, economici e anche sociali ai membri della comunità.
  • Servono anche a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e rafforzare il percorso di sicurezza energetica dell’Italia, valorizzando il territorio.

2) Chi può costruire una CER?

  • Cittadini.
  • Enti Locali.
  • Associazioni.
  • Condomini.
  • Terzo Settore.
  • Cooperative.
  • Enti Religiosi.
  • Piccole e Medie Imprese (PMI).

3) Quali sono i benefici per chi costituisce una CER?

  • Autoproduzione energetica da fonti rinnovabili, ossia energia pulita, senza reflui combustivi immessi in atmosfera.
  • Minori costi dell’energia per cittadini e imprese, visto che le bollette saranno ridotte della propria quota condivisa, prodotta dalla CER.
  • Nuove opportunità economiche per il territorio, visto che si metterà in moto l’economia di chi progetta, installa e mantiene gli impianti. Inoltre con maggiori fondi a disposizione, coloro che costituiscono una CER ne ricavano vantaggi economici notevoli (risparmio), disponendo di maggiore liquidità per altre spese o investimenti.

Il testo del Decreto sulle Comunità Energetiche approvato in Commissione Europea

La Commissione Europea a fine Novembre ha approvato il Decreto con il testo del Ministero dello Sviluppo Economico (MASE) sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Tale Decreto è finalizzato a promuovere e diffondere l’autoconsumo di energia pulita, proveniente quindi da fonti rinnovabili.

Non solo la CE ha dato l’ok alla misura proposta dall’Italia: ne ha anche convalidato pienamente il modello, approvando un finanziamento complessivo di 5,7 mld di €. Contestualmente ha annunciato anche che questa misura potrebbe aprire la strada ad esperienze simili in ambito europeo.

La somma sarà in parte supportata dai fondi del Recovery and Resilience Facility (RRF) ed in parte poi dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La parte finanziata dai fondi PNRR sarà valida fino al 31/12/2025, mentre la restante quota sarà coperta da un prelievo sulle fatture dell’energia elettrica pagato dai consumatori fino al 31 Dicembre 2027.

Il Decreto si concentra su due aspetti principali: la tariffa incentivante e il contributo a fondo perduto. Per quest’ultimo, il PNRR mette a disposizione 2,2 mld di €. La potenza finanziabile è fissata a 5 Gigawatt complessivi, con una scadenza temporale entro fine 2027.

Quali agevolazioni sono previste dal testo approvato del Decreto Comunità Energetiche?

Il testo in approvazione del Decreto Comunità Energetiche Rinnovabili prevede sostanzialmente due incentivi.

1) Incentivo in tariffa

  • Rivolto ai territori dei Comuni sotto i 5.000 abitanti.
  • Contributo fino al 40% dell’investimento per chi crea una Comunità Energetica.
  • Risorse PNRR pari a 2,2 miliardi di euro.
  • Potenza agevolabile: almeno 2 GW fino al 30 Giugno 2026.
  • Cumulabile con incentivo in tariffa.

2) Contributo a fondo perduto

  • Rivolto a tutto il territorio nazionale: dal piccolo Comune alla Città Metropolitana.
  • Risparmio sui costi dell’energia per chi costituisce una Comunità.
  • Tariffa incentivante sull’energia condivisa.
  • Potenza massima agevolabile: 5 GW entro il 31 Dicembre 2027.
Scopri la guida alle comunità energetiche condominiali

I 5 passi per richiedere le agevolazioni previste dal Testo del Decreto per le Comunità Energetiche

Vediamo in sintesi il processo da seguire per richiedere le agevolazioni. Occorre:

  1. Individuare un’area dove realizzare l’impianto e altri utenti con cui associarsi connessi alla stessa cabina primaria.
  2. Creare la CER con uno Statuto o un Atto Costitutivo, che abbia come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali.
  3. Verificare facoltativamente in via preliminare con il Gestore Servizi Energetici (GSE) se il progetto può essere ammesso all’incentivo.
  4. Ottenere l’autorizzazione ad installare e connettere l’impianto alla rete, per renderlo operativo.
  5. Richiedere infine l’incentivo al GSE.

Tariffa incentivante: chi ne ha diritto e come accedere

Il Decreto Legislativo n. 199 del 2021 stabilisce che l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da impianti FER e inseriti in configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia può essere riconosciuta a:

  • Comunità energetiche rinnovabili.
  • Sistemi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili.
  • Sistemi di autoconsumo individuali di energia rinnovabile a distanza che utilizzano la rete elettrica di distribuzione.

Procedura di accesso: presentazione della domanda di incentivazione al GSE entro 120 giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti.

Cumulabilità della Tariffa Incentivante: gli incentivi in forma di tariffa sono cumulabili con contributi in conto capitale nella misura massima del 40%, nel rispetto però del principio di divieto di doppio finanziamento di cui all’Art. 9 del Regolamento UE 241/2021.

I requisiti di accesso alla tariffa incentivante

  • Potenza massima del singolo impianto, o dell’intervento di potenziamento, non superiore a 1 MW.
  • Le Comunità energetiche rinnovabili risultano costituite alla data di presentazione della domanda di accesso agli incentivi.
  • Gli impianti di produzione e i punti di prelievo, facenti parte delle CER, sono connessi alla rete di distribuzione tramite punti di connessione facenti parte dell’area sottesa alla medesima cabina primaria.
  • Le CER o le altre configurazioni di condivisione dell’energia assicurano:
    – completa, adeguata e preventiva informativa a tutti i consumatori finali sui benefici loro derivanti dall’accesso alla tariffa
    – una rendicontazione annuale dei benefici conseguenti all’applicazione della tariffa premio facoltativamente in via preliminare con il Gestore Servizi Energetici (GSE) se il progetto può essere ammesso all’incentivo.
  • In caso di superamento di determinate soglie di condivisione dell’energia, destinazione dei benefici economici conseguenti a membri o soci delle CER diversi dalle imprese e/o utilizzo dei medesimi per finalità sociali aventi ricadute sui territori ove sono ubicati gli impianti.

Per prepararsi alle nuove opportunità consigliamo di utilizzare software per le comunità energetiche come TERMOLOG che ha moduli dedicati al fotovoltaico e all’autoconsumo collettivo.

Progetta le comunità energetiche in modo rapido e preciso

Com’è composta la tariffa incentivante

La Tariffa Incentivante è composta da una parte fissa ed una parte variabile.
La parte fissa varia in funzione della taglia dell’impianto mentre quella variabile in funzione del prezzo di mercato dell’energia (Pz).
La tariffa incentivante aumenta quindi al diminuire della potenza degli impianti e al diminuire del prezzo di mercato dell’energia (Pz).
È inoltre prevista una maggiorazione tariffaria per gli impianti ubicati nelle Regioni del Centro e Nord Italia.
Infine, è importante ricordare che la tariffa incentivante rimane fissata per 20 anni e viene riconosciuta sulla quota parte di energia elettrica condivisa.

Decreto CER: la tabella esplicativa della Tariffa Incentivante

Analisi del testo Decreto Comunità Energetiche: come accedere al contributo in conto capitale del PNRR

  • Le CER risultano costituite alla data di presentazione della domanda di accesso al contributo in conto capitale.
  • Potenza massima del singolo impianto, o dell’intervento di potenziamento, non superiore a 1 MW.
  • Avvio dei lavori successivo alla data di presentazione della domanda di contributo.
  • Possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto, ove previsto.
  • Possesso del preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva, ove previsto.
  • Connessione degli impianti di produzione e dei punti di prelievo facenti parte le CER connessi alla rete di distribuzione sottesa alla medesima cabina primaria.
  • Riconoscimento del contributo entro il 31 dicembre 2025 (la data ultima del cd. “milestone PNRR”).
  • Entrata in esercizio entro 18 mesi dalla data di ammissione al contributo e comunque non oltre il 30 giugno 2026 (la data ultima del cd. “target PNRR”).
Tutta la formazione gratuita che vuoi sulle comunità energetiche

Il contributo in conto capitale del PNRR: spese e massimali ammessi

Sono ammissibili le seguenti spese:

  • Realizzazione di impianti a fonti rinnovabili.
  • Fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo.
  • Acquisto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software.
  • Opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento.
  • Connessione alla rete elettrica nazionale.
  • Studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari.
  • Progettazioni, indagini geologiche e geotecniche.
  • Direzione lavori e sicurezza.
  • Collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo essenziali all’attuazione del progetto.

Le ultime quattro voci di spese di cui sopra sono però finanziabili in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento.

Limiti del costo di investimento massimo:

  • 1.500 €/kW, per impianti fino a 20 kW;
  • 1.200 €/kW, per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW;
  • 1.100 €/kW per potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW;
  • 1.050 €/kW, per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW.

Approfondimenti

Decreto Energia approvato dal CdM, le principali misure
Decreto CER testo approvato, quali sono i prossimi step

Scarica il testo in PDF del Decreto CER Comunità Energetiche Rinnovabili

Ingegnere Edile/Architetto, laureatomi presso l’Università degli Studi di Pavia.
Svolgo l’attività di libero professionista, sono CTU presso il foro Alessandrino e mi dedico alle tematiche energetiche, all’impiantistica, alle fonti rinnovabili ed alla sostenibilità in edilizia.
Leggi il profilo completo