Manutenzione impianti termici

La manutenzione degli impianti termici è fondamentale esattamente come un corretto dimensionamento in fase progettuale. Gli impianti tecnologici, infatti, sono delle vere e proprie macchine che richiedono cure costanti per garantire efficienza e minimizzare l’inquinamento. Vediamo assieme il da farsi per avere impianti sempre performanti.

Manutenzione impianti termici
Manutenzione impianti termici

Manutenzione impianti termici: introduzione

Siamo abituati ad approfondire sempre gli aspetti di dimensionamento degli impianti termici, poiché certamente la fase progettuale riveste un’importanza primaria ai fini di sopperire in misura corretta ai fabbisogni degli edifici, a prescindere dalla loro destinazione d’uso.
Gli impianti tecnologici però, essendo delle macchine, sono soggetti ad usura e rotture. Necessitano, quindi, di ispezioni ed operazioni manutentive a cadenza regolare. Queste servono sia per garantire con continuità il corretto funzionamento e l’erogazione dei vari servizi, sia per mantenersi efficienti ed al contempo emettere emissioni entro i limiti di Legge.
La corretta e regolare manutenzione degli impianti termici è pertanto essenziale per garantire la loro longevità e sicurezza.

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Manutenzione impianti termici: ispezioni e pulizia regolari

Alla base di impianti ben funzionanti e sempre efficienti ci sono due operazioni che possono sembrarci scontate. Queste rappresentano il primo passo per evitare danni e problemi ben peggiori:

  • Ispezione regolare: compiere ispezioni periodiche degli impianti serve ad individuare tempestivamente eventuali anomalie e/o usure atipiche/inaspettate dei vari componenti.
  • Pulizia e sostituzione dei filtri: verificare e sostituire regolarmente i filtri dell’aria nell’impianto di riscaldamento o raffreddamento. Serve a garantire un flusso d’aria sufficiente, e previene l’accumulo di sporco e polvere che possono ridurre l’efficienza combustiva. Ricordiamoci sempre che il comburente (ossigeno) è componente fondamentale nel processo di combustione.

Manutenzione impianti termici: termostati e pressione

La seconda fase delle operazioni manutentive consta di due interventi di regolazione. Rivestono enorme importanza per garantire la corretta attivazione degli impianti ed il loro regolare funzionamento:

  • Taratura dei termostati. È fondamentale assicurarsi che i termostati siano tarati correttamente. Serve per evitare sprechi energetici e per garantire che l’impianto si attivi solo quando necessario.
  • Controllo della pressione dell’acqua e del livello del refrigerante. Verificare regolarmente la pressione idraulica nei circuiti di riscaldamento ad acqua glicolata ed il livello del refrigerante nei sistemi di raffreddamento.

Manutenzione impianti termici: efficienza del bruciatore e normativa di riferimento

Le caldaie devono essere ispezionate e pulite periodicamente per rimuovere depositi di calcare e altri detriti che possono ridurne l’efficienza. Inoltre, è importante verificare il corretto funzionamento dei bruciatori e la sicurezza dell’impianto stesso.
Nel D.P.R. 74/2013 sono elencati tutti i criteri per l’esercizio, la conduzione, il controllo, la revisione e la manutenzione di caldaie e condizionatori.
Il riferimento per quanto riguarda le scadenze ed i controlli è l’Articolo 4 del D.lgs 192/05, quest’ultimo è stato poi integrato e modificato dal D.Lgs. 311/06, che ha attuato la Direttiva Europea 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia che ha introdotto le norme sui controlli di efficienza.

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Manutenzione impianti termici: che cos’è il Bollino Blu

Il Bollino Blu della caldaia è in sostanza una certificazione di idoneità periodica obbligatoria che riguarda le caldaie e gli impianti di climatizzazione permanenti.
Va pertanto eseguito regolarmente per evitare sanzioni e diverse Regioni hanno già istituito il proprio Catasto Unico Regionale degli Impianti Termici, che si occupa di registrare e monitorare le revisioni obbligatorie degli impianti presenti sul proprio territorio.
In caso di un nuovo impianto termico, al momento dell’installazione o sostituzione del generatore, alla prima accensione della caldaia è necessario effettuare una verifica di efficienza energetica, a seguito della quale viene emesso il primo Bollino Blu, valido per 4 anni, trascorsi i quali si ripeterà il controllo con cadenza variabile, in base alla tipologia di impianto.

Il Bollino Blu: ogni quanto va rinnovato?

Nel caso di impianti di riscaldamento con caldaia a gas, metano o GPL, i controlli si effettuano in base alla potenza termica dell’impianto:
10kW < potenza della caldaia < 100kW: verifica ogni 4 anni
potenza della caldaia > 100kW: verifica ogni 2 anni

Manutenzione impianti termici - Bollino blu e verde per la certificazione di idoneità periodica obbligatoria
Bollino blu e verde per la certificazione di idoneità periodica obbligatoria

In particolare, il controllo del generatore ai fini del rilascio del Bollino Blu va eseguito:

  • Ogni 4 anni in caso di caldaia esterna installata da meno di 8 anni e con potenza < 35 kW;
  • Ogni 4 anni in caso di caldaia a camera stagna installata da meno di 8 anni con potenza < di 35 kW;
  • Ogni 2 anni in caso di caldaie di varia tipologia, installate da più di 8 anni;
  • Ogni anno in caso di caldaie non a gas, indipendentemente dall’anno di installazione;
  • Ogni anno in caso di caldaie a combustibile solido, indipendentemente dall’anno di installazione;
  • Ogni anno in caso di caldaie a combustibile liquido, indipendentemente dall’anno di installazione;
  • Ogni anno in caso di impianti centralizzati condominiali, indipendentemente dall’anno di installazione.

Il Bollino Blu: le esclusioni

Sono esentati dall’obbligo di produrre il Bollino Blu:

  • Scaldabagni a gas che producono solo ACS;
  • Scaldabagni a metano che producono solo ACS;
  • Stufe non fisse con potenza < 5 kW;
  • Caminetti non fissi con potenza < 5 kW.

Il Bollino Verde

La differenza tra i due tipi di bollino per la caldaia consiste negli Enti preposti al controllo delle revisioni e nella tipologia dei controlli da effettuare.
Il Bollino Verde attesta la revisione degli impianti di riscaldamento che si trovano nei Comuni fino a 40.000 abitanti ed è gestito dalla Regione o dalla Provincia territorialmente competente.
Ha una validità di 2 anni per gli impianti a gas con potenze da 5 a 35 kW, oppure un anno per quelli che rientrano tra i 35 e i 350 kW.
Il Bollino Blu è invece di competenza esclusiva dei Comuni ed attesta l’effettuazione di una gamma più ampia di controlli, come l’analisi dei fumi e la verifica dell’efficienza delle caldaie, secondo le modalità già elencate nei paragrafi precedenti.

Manutenzione impianti termici: tenuta, isolamento e accumuli

La terza fase delle operazioni manutentive consta di tre interventi di verifica. Rispettivamente si tratta: della tenuta di raccordi, guarnizioni e valvole, dell’isolamento dei sottosistemi e degli accumuli:

  • Controllo di guarnizioni e valvole: ispezionare e sostituire, se necessario, guarnizioni e valvole difettose per prevenire perdite di calore o di refrigerante.
  • Isolamento termico: assicurarsi che le tubazioni e gli apparecchi siano adeguatamente isolati per ridurre le perdite di calore o di raffrescamento.
  • Verifica di accumuli e serbatoi: gli accumuli di ACS e/o i serbatoi per sostanze chimiche o combustibili devono essere ispezionati regolarmente per garantire la loro integrità strutturale e prevenire perdite e/o contaminazioni.

Manutenzione impianti termici: defangatore ed addolcitore

Il defangatore e l’addolcitore sono componenti importanti che vanno monitorati.
La loro manutenzione regolare garantisce che l’acqua utilizzata nei sistemi di riscaldamento o raffreddamento sia di buona qualità e che non causi danni o incrostazioni nei componenti dell’impianto. La frequenza delle operazioni di manutenzione può variare a seconda delle condizioni dell’acqua locale e delle specifiche raccomandazioni del produttore.

  • Verifica regolare: i defangatori e gli addolcitori dovrebbero essere controllati regolarmente per verificare che siano in buone condizioni e che funzionino correttamente. Questa verifica in una semplice ispezione visiva per rilevare eventuali segni di usura e/o corrosione.
  • Pulizia: i defangatori sono progettati per catturare le particelle di sporco e di calcare presenti nell’acqua. Periodicamente, è necessario pulire i defangatori rimuovendo il materiale accumulato. La frequenza della pulizia dipende dalla quantità di residui nell’acqua.
  • Rigenerazione dell’addolcitore: gli addolcitori dell’acqua rimuovono i minerali che possono causare incrostazioni nei sistemi idraulici. Periodicamente, è necessario rigenerare l’addolcitore aggiungendo sali speciali o seguendo le indicazioni del produttore.
  • Verifica delle connessioni: le valvole e le connessioni dei defangatori e degli addolcitori dovrebbero essere verificate con particolare scrupoli, per assicurarsi che siano sigillate correttamente e che non ci siano perdite di nessun tipo.

Manutenzione impianti termici: buone norme di monitoraggio e programmazione

  • Monitoraggio dei consumi energetici. È sempre consigliabile tenere monitorati i consumi energetici dell’impianto, per identificare eventuali aumenti anomali che potrebbero indicare problemi e/o guasti.
  • Programmazione della manutenzione preventiva. Creare un piano di manutenzione preventiva che includa scadenze per l’ispezione, la pulizia e la manutenzione degli impianti termici. Consente di avere il costante e continuo controllo dei generatori.

Il lavaggio chimico delle tubazioni

Il lavaggio chimico delle tubazioni del sottosistema di distribuzione dell’acqua è una pratica di manutenzione che può essere utile per rimuovere: accumuli di sedimenti, ruggine o altre incrostazioni che potrebbero influenzare negativamente la qualità dell’acqua o ridurre il flusso idraulico.
Tuttavia, è importante gestire questa operazione con estrema cautela, soprattutto negli impianti vetusti, prendendo in considerazione alcuni fattori:

  • Frequenza: la frequenza raccomandata per il lavaggio chimico delle tubazioni dipende dalla qualità dell’acqua, dalle dimensioni delle tubazioni e dalla presenza di accumuli. In genere, l’intervallo può variare da diversi anni a decenni. Le raccomandazioni del produttore e i dati sull’acqua locale possono guidare la decisione sulla frequenza.
  • Valutazione dello stato delle tubazioni: prima di eseguire un lavaggio chimico, è fondamentale valutare lo stato delle tubazioni. Le tubazioni molto vecchie o fragili potrebbero non sopportare bene un lavaggio chimico aggressivo e potrebbero subire danni o palesare perdite.
  • Tipo di solvente: la scelta del solvente o del detergente chimico utilizzato nel lavaggio deve essere attentamente valutata. Alcuni detergenti possono essere più aggressivi e corrosivi, mentre altri sono più delicati. La selezione del prodotto chimico giusto può aiutare a ridurre il rischio di danni alle tubazioni.
  • Procedure corrette: il lavaggio chimico deve essere eseguito seguendo procedure corrette, utilizzando attrezzature appropriate e tenendo conto delle misure di sicurezza. E’ quasi sempre necessario scaricare completamente il sistema dell’acqua prima di iniziare il processo.
  • Controllo delle perdite: dopo il lavaggio chimico, è importante effettuare un controllo delle tubazioni per verificare la presenza di eventuali perdite o danni causati dal processo. Qualsiasi perdita deve essere riparata tempestivamente.
  • Monitoraggio della qualità dell’acqua: dopo il lavaggio chimico, è consigliabile monitorare la qualità dell’acqua per garantire che eventuali residui chimici siano stati completamente rimossi e che l’acqua sia sicura per il consumo.

In conclusione

In generale, il lavaggio chimico delle tubazioni è un’operazione che dovrebbe essere effettuata solo e unicamente se strettamente necessaria per migliorare la qualità dell’acqua o ripristinare il flusso. Deve essere eseguito con la dovuta attenzione per ridurre al minimo il rischio di danni alle tubazioni. Prima di procedere, è consigliabile valutare con estrema cautela l’idoneità del lavaggio chimico per il sistema specifico e le tubazioni coinvolte.

Pratiche INAIL e verifica dei dispositivi

Ingegnere Edile/Architetto, laureatomi presso l’Università degli Studi di Pavia.
Svolgo l’attività di libero professionista, sono CTU presso il foro Alessandrino e mi dedico alle tematiche energetiche, all’impiantistica, alle fonti rinnovabili ed alla sostenibilità in edilizia.
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